Scrivere è come viaggiare, dentro e fuori di noi.
Scrivere talvolta ci porta in luoghi che non abbiamo mai visto oppure ci ricorda posti visitati in passato. Altre volte scrivere apre le porte su universi paralleli e su realtà alternative, verso destinazioni che la nostra mente pensa di aver creato, ma che forse ha solo intuito come visioni attraverso barriere meno spesse del solito e più facilmente raggiungibili dalle nostre percezioni.
Scrivere è come recitare.
Indossare i panni di tanti personaggi, che spesso non sono altro che il riflesso dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni, ma anche delle nostre cattiverie e dei nostri egoismi. Allora scrivere diventa cercare di plasmare la realtà, almeno quella fittizia, secondo le nostre convinzioni, come vorremo fare anche con la vita di tutti i giorni. Scrivere ci trasforma in dei, incuranti del torto e della ragione, inflessibili e concentrati nel raggiungere i nostri obiettivi, senza freni etici e morali.
Scrivere è come capire se stessi.
Essere il proprio psicologo. Scavare nelle profondità più nascoste del nostro io e vederne le potenzialità, levando ogni inibizione che il mondo reale spesso ci impone e tirando fuori il meglio (o il peggio) di noi stessi. Scrivere ci conduce al nostro cuore e alla nostra anima tramite l’aiuto della nostra mente, mai timorosi di quello che troveremo, luce o buio che sia.
Per me scrivere è tutto questo, e probabilmente anche qualcosa di più.
E se mi seguirete, vi prometto che anche leggere diventerà un’avventura.
Dentro e fuori di voi.